Elon Musk non si ferma mai: il carismatico CEO di Tesla Motors (nonché di Space X) e fondatore di PayPal, ormai “Iron Man” per tutti i media d’oltreoceano, ha scatenato una ridda di voci con un tweet sibillino: «Una nuova grande linea di prodotti Tesla (non una macchina) verrà svelata al nostro Hawthorne Design Studio giovedì 30 aprile alle 8 di sera». Sono bastate queste poche righe per far guadagnare a Tesla circa un miliardo di dollari, vista l’aspettativa creatasi tra gli operatori e poi manifestatasi in Borsa (il tweet è stato condiviso in un batter d’occhio da migliaia di persone).
L’ipotesi più convincente per gli analisti è quella di una sorta di “batteria” per la casa, un sistema per l’energia domestica che sfrutti le energie rinnovabili per alimentarla. Lo scorso febbraio, infatti, Musk ha rilasciato un’intervista a Fortune dove ha confermato che il gruppo sta lavorando a una batteria in grado di immagazzinare energia solare di giorno per poterla usare di notte, e che la produzione, secondo The Verge, dovrebbe iniziare nel giro di sei mesi.
In base alle fonti, il prodotto di Tesla – che tra l’altro ha un’importante partnership in atto con Solar City, programma per le energie rinnovabili finanziato di recente da Google per una cifra vicina ai 300 milioni di dollari – potrebbe riguardare una nuova linea di accumulatori pensati non soltanto per le auto elettriche, ma anche per le utenze domestiche, per poter funzionare, ad esempio, in caso di blackout oppure per raccogliere l’energia in eccesso prodotta dai pannelli solari. Lo storage dell’energia è in effetti uno dei temi più affascinanti e stimolanti per il futuro delle rinnovabili, e non sorprenderebbe vedere Musk, uno che non usa mai annunci a effetto per novità di poco conto, cimentarsi con questo nodo cruciale.
Tesla ha sviluppato per le sue auto batterie sempre più sofisticate, che permettono un’autonomia davvero soprendente. Il Model S, ad esempio, arriva fino a 502 km di autonomia con la batteria da 85 kWh, e le stazioni Supercharger (in Italia sono già 3 e altre seguiranno) sono in grado di ricaricarla completamente in pochi minuti. Ecco perché sarà interessante vedere se e come questa tecnologia potrà svilupparsi anche nell’ambito domestico.