Tecnologie green

Energia rinnovabile: cos’è e quali sono le fonti da cui si può ricavare

L’energia rinnovabile è quella forma di energia generata da fonti che si rigenerano o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani”e il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. In poche parole si tratta di energia alternativa a quella non rinnovabile, ossia quella tradizionale derivante dalle fonti fossili. Inoltre, l’energia rinnovabile è pulita dal momento che non rilascia nell’atmosfera sostanze nocive o climalteranti, come per esempio l’anidride carbonica. Fonti di energia rinnovabile Non sono poche le fonti di energia rinnovabile ed Italia si stanno facendo passi importanti verso l’energia sostenibile. Persino a livello europeo ci si è mossi per una definizione accurata di energia rinnovabile e non rinnovabile. Infatti, la normativa europea (Direttiva 2009/28/CE) ha provveduto a fare chiarezza circa quali fonti di energia siano effettivamente considerate rinnovabili, in modo da evitare classificazioni opinabili o

Fari a LED per auto e moto: consumi ridotti e vantaggi

Qui di seguito cercheremo di capire come funzionano i fari a LED, come sono fatti, perché sono vantaggiosi e perché sceglierli sull’auto o sulla moto nuova. Nel settore delle Automotive i fari a led per auto stanno rivoluzionando le prestazioni e l’aspetto dei fari delle auto, rendendo possibile la suddivisione della fonte luminosa in un numero elevato di singole sorgenti. Tutto questo consente ai sistemi più avanzati di gestire la potenza dell’illuminazione dei fari in base alle condizioni ambientali in cui si trova il veicolo ed alla posizione di quelli che giungono in senso opposto. Inoltre, la suddivisione di quella che una volta era una semplice lampadina in un numero elevato di elementi luminosi, ha consentito ai designer di realizzare nuove forme per gli “occhi” delle vetture. Che cos’è il LED? Il LED (Light Emitting Diode) è un diodo semiconduttore

Come funziona un treno a idrogeno?

Non è un ritorno al passato, anche se i primi treni andavano avanti così. Torna il treno a vapore. Ma è innovativo, ecologico, tecnologico. A zero emissioni. Regionale, con spazio interno e finestrini ampi. Funziona con l’idrogeno e le celle a combustibile, sostituisce i diesel, è adatto per le numerose linee non elettrificate che ancora ci sono in Europa e invece di anidride carbonica emette vapore, appunto, o acqua di condensa Come funziona treno a idrogeno? Alla base di tutto c’è la tecnologia ‘hydrail’, una combinazione di fuel cell a idrogeno, batterie e sistemi di stoccaggio in sostituzione al diesel power pack che permettono una resa equivalente a quella dell’unità elettrica multipla. Il treno a idrogeno funziona utilizzando un serbatoio posizionato sul tetto e punti di rifornimento collocati lungo le linee ferroviarie, senza alcun bisogno di ulteriori interventi infrastrutturali o adeguamenti delle linee. Elemento da non

Con MOF-801 è possibile estrarre acqua potabile dall’aria del deserto

Avere acqua potabile nel deserto adesso è possibile grazie a Mof-801. Si tratta di una tecnologia in grado di raccogliere acqua dall’umidità dell’aria. Un team di ricercatori della University of California, Berkeley, e del King Abdulaziz City for Science and Technology in Arabia Saudita si è posto come obiettivo quello di riuscire a produrre acqua potabile estraendola direttamente dall’aria. Da questa straordinaria idea è nato questo nuovo dispositivo che è riuscito a raccogliere acqua potabile in una delle regioni più aride dell’Arizona. Questo nuovo strumento, spiegano i ricercatori, potrebbe rivelarsi utile per tutte quelle popolazioni del mondo che vivono in aree aride e in cui le risorse idriche sono scarse. Si tratta di un dispositivo che funziona a temperatura ambiente con la luce solare e, senza energia aggiuntiva, è in grado di raccogliere acqua nel deserto. In particolare, per farlo

Alternative naturali alla plastica: la Bioplastica per piatti e bicchieri usa e getta

La bioplastica è un materiale alternativo alla plastica, ma che possiede le stesse caratteristiche anche se prodotta in maniera diversa: è spesso utilizzata per la produzione di piatti e bicchieri usa e getta biodegradabili al 100%. Le materie prime utilizzate per comporre i materiali bioplastici sono tanti e diversi: frumento, mais, cereali, farina, barbabietola, polpa di cellulosa (canna da zucchero). Il prodotto finale che ne viene ricavato non solo potrà essere completamente assorbito dal terreno, ma verrà dissolto dall’azione degli agenti naturali in pochissimo tempo (circa 2/3 mesi) a differenza dei mille anni richiesti dal materiale sintetico. In questo modo, utilizzando la bioplastica si salva l’ambiente, ma non solo. Anche il portafoglio potrà gioire di questa scelta dal momento che quello di cui si ha bisogno è soltanto una discarica dove poter depositare il rifiuto il quale in pochissimo tempo

Ecosia: il primo motore di ricerca ecologico che pianta alberi

Ecosia.org è un motore di ricerca, che funziona esattamente come tutti gli altri, ma ha una particolarità: è ecologico in quanto i suoi introiti pubblicitari vanno a finanziare progetti ecosostenibili. Ma come funziona questo rivoluzionario motore di ricerca? Usare Ecosia.org è molto semplice. E’ sufficiente accedere al sito del motore di ricerca ed installarlo come motore di ricerca predefinito. Vi renderete conto di averlo fatto al momento della prima ricerca che effettuerete. Infatti, alla prima ricerca troverete gli annunci, che solitamente hanno uno sfondo giallo, con uno sfondo verde. Ecosia.org è disponibile non solo per pc ma anche da dispositivi mobile scaricando la app dall’Apple Store o da Google Play. Una volta installato potrete cominciare a “piantare alberi” ossia effettuare ricerche. Oltre all’importante aspetto ecologico, non si può fare a meno di notare che l’aspetto più bello di questo motore di

Raccolta differenziata: lo smaltimento dei rifiuti elettronici

I progressi nel campo della tecnologia hanno portato a un accumulo dei rifiuti elettronici, denominati tecnicamente rifiuti RAEE: come ci dobbiamo comportare per il loro smaltimento? Innanzitutto è bene capire di cosa stiamo parlando. Tra i rifiuti di questo tipo vi sono: cellulari e relativi accessori, calcolatrici, elettrodomestici, stereo, walkman, trapano, saldatore, macchine per cucire, giocattoli elettrici, asciugacapelli, spazzolini da denti elettrici, rasoi elettrici, computer, stampanti, fax, apparecchi radio, apparecchi televisivi, videocamere, videogiochi, registratori hi-fi ed in generale tutto ciò che è elettronico. La prima cosa da fare è informarsi presso il proprio Comune riguardo ai punti di raccolta dei rifiuti RAEE. Infatti, questi particolari rifiuti non devono essere gettati nei normali cassonetti per i rifiuti dal momento che esistono precise Normative Europee e nazionali che impongono vincoli sulla raccolta e lo smaltimento. Per i rifiuti RAEE sono previste in particolare due opzioni:

Tecnologie green: un “francobollo” hi-tech per la purificazione dell’acqua

Tra le varie tecnologie green è stato inventato un dispositivo per la purificazione dell’acqua in grado di sfruttare i raggi solari ultravioletti. La sua dimensione non è affatto grande: è grande quanto un francobollo, ma possiede una potenza in grado di purificare e rendere potabile l’acqua contenuta in una bottiglia. Questo “francobollo” hi-tech è stato ideato dai ricercatori dell’università americana di Stanford a partire da alcuni nanomateriali capaci di sfruttare i raggi solari ultravioletti. Questo piccolo dispositivo risulterebbe decisamente utile in quei Paesi nei quali l’acqua potabile è scarsa o comunque difficile da ricavare dalle fonti naturali. Infatti, gli unici metodi conosciuti per purificare l’acqua sono l’ebollizione o l’utilizzo dei raggi ultravioletti del sole. Però i raggi UV portano solo il 4% dell’energia totale e servono dalle 6 a 48 ore per purificare una bottiglia d’acqua. Con questo particolare dispositivo, invece,

Cemento fotocatalitico: mangia lo smog ed elimina l’inquinamento

Il cemento fotocatalitico è un nuovo tipo cemento in grado di svolgere il lavoro da spazzino dell’inquinamento, eliminando lo smog. Infatti, il cemento fotocatalitico potrebbe permettere alla strada stessa di “mangiare” letteralmente lo smog, riducendo le emissioni di inquinanti dovute ai veicoli che vi transitano. Questo particolare tipo di cemento è nato da un’idea di Luigi Cassar, direttore centrale del settore ricerca e sviluppo di Italcementi nel 1996 dopo anni di studio, ed è stato brevettato da lui stesso. La sua invenzione è sorprendente, basta pensare che un chilometro quadro di questo particolare cemento fotocatalitico riuscirebbe ad assorbire ogni anno ben 30 mila tonnellate di ossido di azoto. Per adesso questo tipo di cemento è in via di studio e sono stati fatti su di esso soltanto dei test e delle prove, ma ben presto potrebbe divenire una soluzione molto

Sempre più pazzi per le auto green: aumenta la richiesta

Nell’ultimo periodo è notevolmente aumentata la richiesta per le auto green, quei particolari tipi di vetture che hanno un basso impatto ambientale. Una tendenza che è aumentata in maniera considerevole anche nel nostro Paese: l’Italia è attualmente il terzo Stato in Europa per acquisti di auto green, ma con un grande potenziale di ulteriore crescita. Nonostante, infatti, nel nostro Paese non vi siano in questo momento disponibili particolari incentivi o contributi per spronare all’acquisto delle vetture a basso impatto ambientale (l’unica eccezione riguarda l’esenzione bollo per le auto elettriche nei primi cinque anni dall’immatricolazione), le ricerche di queste particolari vetture sono cresciute circa del 50% e sembrano avere una tendenza verso l’aumento. Se guardiamo oltre il nostro confine, il Paese più green, automobilisticamente parlando, dell’Europa, è l’ Austria. Qui la ricerca di auto a basso impatto ambientale è schizzata letteralmente in