Raccolta differenziata: lo smaltimento dei rifiuti elettronici

I progressi nel campo della tecnologia hanno portato a un accumulo dei rifiuti elettronici, denominati tecnicamente rifiuti RAEE: come ci dobbiamo comportare per il loro smaltimento?

Innanzitutto è bene capire di cosa stiamo parlando. Tra i rifiuti di questo tipo vi sono: cellulari e relativi accessori, calcolatrici, elettrodomestici, stereo, walkman, trapano, saldatore, macchine per cucire, giocattoli elettrici, asciugacapelli, spazzolini da denti elettrici, rasoi elettrici, computer, stampanti, fax, apparecchi radio, apparecchi televisivi, videocamere, videogiochi, registratori hi-fi ed in generale tutto ciò che è elettronico.

La prima cosa da fare è informarsi presso il proprio Comune riguardo ai punti di raccolta dei rifiuti RAEE. Infatti, questi particolari rifiuti non devono essere gettati nei normali cassonetti per i rifiuti dal momento che esistono precise Normative Europee e nazionali che impongono vincoli sulla raccolta e lo smaltimento.

Per i rifiuti RAEE sono previste in particolare due opzioni:

  • portarli direttamente e gratuitamente ai centri di raccolta differenziata (Ecocentri o isole ecologiche) presenti sul territorio;
  • consegnarli al rivenditore nel momento dell’acquisto di un bene uguale per tipologia. Il rivenditore, a partire dalla data di entrata in vigore della Normativa, ha l’obbligo del ritiro gratuito del rifiuto.

Il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici permetterà una riduzione di rischi per l’ambiente e per la salute umana derivanti dalla dispersione incontrollata di sostanze inquinanti e tossiche. Inoltre, si eviterà un inutile spreco di materiali di valore, che possono essere riutilizzati nei processi produttivi.
E’ importante, poi, non smontare il rifiuto elettronico prima di disfarcene: è proibito dalla Normativa.

Infine, per quanto riguarda le aziende che spesso devono riciclare quantitativi importanti di rifiuti tecnologici ed elettronici, vi sono servizi appositi con operatori specializzati che addirittura sono disposti a pagare per ricevere i rifiuti tecnologici.

 

Altre news