Quando si decide di smettere di fumare nel corpo umano si innescano alcune reazioni che portano beneficio dopo pochi minuti: cosa succede realmente?
Smettere di fumare non è affatto semplice. Il metodo migliore è quello di abbandonare completamente la sigaretta ma, sempre più spesso, alcune persone fanno ricorso alla sigaretta elettronica per aiutarsi con la graduale diminuzione di nicotina.
Nel momento in cui una persona decide di abbandonare il vizio del fumo, nell’organismo si innescando una serie di reazioni che portano beneficio già dopo 20 minuti.
Infatti, nell’arco di questo tempo, la pressione sanguigna ed il battito cardiaco tornano a livelli normali. Questo è possibile perché la nicotina stimola il rilascio di epinefrina (o adrenalina) e norepinefrina, due neurotrasmettitori che contribuiscono ad aumentare il battito cardiaco e restringono i vasi sanguigni.
Dopo circa 2 ore ha inizio la sensazione di astinenza da nicotina. Questa può manifestarsi in vario modo: sbalzi d’umore, sensazione di stordimento, tensione e difficoltà ad addormentarsi. Tutto ciò avviene perché nicotina favorisce il rilascio di ormoni del benessere come la serotonina e la dopamina i quali contribuiscono alla dipendenza della sigaretta.
Passate circa 8 ore dall’ultima sigaretta, il sangue inizia a liberarsi dal monossido di carbonio, un gas nocivo inodore e incolore che si forma nei processi di combustione ed è tipico del fumo di sigaretta. Questo gas si lega all’emoglobina, limitando tra le altre cose anche la capacità di assorbimento dell’ossigeno.
Dopo 24 ore si ha una reazione fisiologica naturale dove il fumatore inizia a tossire. Questa è una reazione naturale del corpo che tenta di liberarsi dalle tossine ancora presenti nelle vie respiratorie. Dopo 48 ore dall’ultimo tiro di sigaretta, la nicotina e i suoi sottoprodotti dannosi per l’organismo iniziano a scomparire e il soggetto in questione inizia a sentire meglio sapori ed odori riacquistando la sensibilità delle papille gustative.
Il momento più difficile arriva dopo circa 72 ore. A questo punto la volontà svolge un ruolo essenziale. L’astinenza da nicotina porta a disturbi come nausea, mal di testa, campi, tremori, sintomi ansiosi e depressivi e, in generale, gli stessi sintomi che colpiscono i soggetti che hanno la dipendenza di altre sostanze.
La buona notizia sta nel fatto che, superati questi momenti poco semplici, l’individuo può considerarsi un ex fumatore.
Passato un mese dall’ultima sigaretta diminuiscono notevolmente i rischi di diabete di tipo 1, alcuni tipi di cancro e di malattie cardiovascolari. Dopo 3-9 mesi i polmoni iniziano a rigenerarsi. Dopo circa un anno, il rischio di malattie cardiache si riduce considerevolmente e dopo 10 anni si dimezza anche il rischio di tumore ai polmoni.