Fame notturna: da cosa dipende e come comportarsi


La fame notturna si ha quando di notte non si riesce a prendere sonno, oppure ci si sveglia perché ci si rende conto di avere un buco nello stomaco.

La fame notturna, si chiama anche, in gergo più rigido e medico, sindrome dell’alimentazione notturna. Questa definizione forse ci aiuta a renderci conto che si tratta di un disturbo del comportamento alimentare quando è una consuetudine frequente quella di mangiare di notte.
Dunque, non si tratta di un qualcosa che accade ogni tanto o per un breve periodo, bensì un costante, quotidiano desiderio incontrollato di cibo che fa capolino nelle ore notturne.

Fame notturna: cosa fare

Dal momento che si tratta di un vero e proprio disturbo, questo non deve essere sottovalutato dal momento che oltre ad ostacolare il nostro riposo, può anche causare alla lunga dei problemi di salute che abbassano il nostro livello di qualità di vita e il nostro umore. La prima azione da fare in caso di fame notturna è quella di dare una regolata alla nostra alimentazione che probabilmente non è molto equilibrata.
Dunque, se mangiamo in modo da essere sazi, durante i pasti della giornata, colazione compresa, la fame è meno probabile che si presenti quando è ora di dormire o stiamo addirittura già dormendo. Questo non significa strafogarsi durante il giorno, per non rischiare di avere fame poi, ma alimentarsi quanto necessario in modo che il nostro corpo non ci chieda nutrimento in orari non adeguati.
Per questo motivo è meglio non saltare nessun pasto e prediligere quei cibi che stabilizzano i livelli di serotonina, come i carboidrati complessi, pasta e riso compresi. Più si suddividono i pasti, meglio è, il consiglio è di farne uno modesto ogni 5 ore, così manteniamo stabili i livelli di zucchero nel sangue.
Infatti, gli attacchi di fame notturni possono dipendere da squilibri della serotonina, se è bassa, sotto i livelli ottimali, allora vien voglia di mangiare. In questo caso, cercando di rimediare alla serotonina bassa, possiamo intanto bere invece che mangiare, facendo una assortita scorta in casa di tisane. Ce ne sono anche con miscele di erbe anti attacchi di fame, a base soprattutto di melissa, tarassaco, ginepro, tiglio, angelica, passiflora, camomilla, agnocasto e fiori d’arancio.
Al di là dei livelli di serotonina, ci sono momenti in cui anche se i nostri esami sono perfetti, siamo vittime di attacchi di fame notturna. In questo caso si tratta di un sintomo di un disagio psicologico che ci porta a provare fame anche se non ne avremmo “fisicamente” alcun motivo.

Cosa mangiare per non ingrassare con gli attacchi di fame notturna

Gli alimenti che scegliamo per nutrirci durante il giorno influenzano molto il verificarsi o meno di attacchi di fame nella notte. Tra le cose da mangiare per non ingrassare con gli attacchi di fame notturna vengono consigliati spesso i cereali, anche a cena, perché le fibre contenute in essi danno una sensazione di sazietà ed aiutano anche a mantenere stabili i livelli di zucchero per un periodo di tempo lungo. Vanno bene anche i fagioli, il pane integrale e la frutta tra cui prediligere, se di stagione, le ciliege, ricchissime di melatonina, e le banane, ricche di potassio e magnesio che stimolano la sensazione di sazietà. Ricca di magnesio lo è anche la frutta secca, le mandorle soprattutto.