I sintomi del morbillo sono facilmente riconoscibili ed è importante notarli subito in modo da ridurre la diffusione della malattia.
Cos’è il morbillo?
Prima di parlare dei sintomi del morbillo e della sua diffusione, cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando.
Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa, tipica dell’età infantile. È causata da un Paramyxovirus del genere Morbillivirus, che si trasmette con il contatto diretto oppure per via aerea attraverso le secrezioni nasali, faringee e orali emesse tossendo, starnutendo o parlando.
Il morbillo fa parte del gruppo delle malattie esantematiche. Manifestazione tipica, infatti, è la comparsa di un’eruzione cutanea maculo-papulosa che dal collo e dal capo si estende a tutto il corpo.
Il morbillo è una malattia altamente contagiosa e colpisce spesso i bambini tra 1 e 4 anni per questo motivo viene definita “infantile” come la varicella, la rosolia, la pertosse e la parotite.
I sintomi del morbillo colpiscono solo l’uomo e nei Paesi a clima temperato, verso la fine dell’inverno e a primavera.
Caratteristiche del morbillo
Il morbillo è diffuso in tutto il mondo. È una delle più frequenti febbri eruttive, sebbene sia molto meno comune da quando è in uso la vaccinazione.
Questa malattia provoca un’eruzione cutanea, che il più delle volte si risolve spontaneamente. Le complicanze si verificano in circa il 30% dei casi, nei bambini inferiori a 5 anni di vita, e possono includere diarrea, otite, polmonite ed encefalite.
La malattia è responsabile di un numero di morti che va dai 30 ai 100 individui ogni 100.000 persone infette solitamente per sovrainfezioni batteriche.
I malati vengono isolati nel periodo di contagio e una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita.
Come avviene il contagio?
La trasmissione del morbillo avviene per contatto diretto (via aerea), con il virus trasportato dalle goccioline di Flugge attraverso i colpi di tosse e gli starnuti delle persone infette, o in alcuni rarissimi casi, per contatto indiretto attraverso le goccioline contenenti il virus che possono depositarsi sugli oggetti e renderli un mezzo di contagio.
Il malato è contagioso da 1-3 giorni prima dell’inizio dei sintomi, fino a 7 giorni dopo la comparsa dell’esantema.
Segni e sintomi del morbillo
Dopo 10-12 giorni dall’esposizione ad una persona infetta (periodo di incubazione), iniziano i primi sintomi del morbillo caratterizzati da:
- manifestazioni tipiche del raffreddore: naso che cola, occhi che lacrimano, palpebre gonfie, starnuti ecc.
- occhi arrossati e sensibilità alla luce (fotofobia)
- febbre alta, anche a 40°C
- stanchezza, irritabilità e senso di mancanza di forze
- dolori muscolari e articolari, malessere
- tosse secca.
- Due o tre giorni dopo l’inizio dei sintomi, piccole macchie grigio-biancastre possono formarsi all’interno della bocca, note come macchie di Köplik.
Riconoscere queste macchie e tutti gli altri sintomi del morbillo prima che una persona raggiunga l’infettività massima può aiutare a ridurre la diffusione della malattia.
Successivamente appare il tipico esantema del morbillo, che è caratterizzato da una eruzione cutanea di elementi maculo-papulari di color rosso; inizia sul retro delle orecchie e vicino all’attaccatura dei capelli, per poi diffondersi alla testa e al collo fino a coprire la maggior parte del corpo, causando spesso prurito.
Questo esantema dura fino a sette giorni. Solitamente con la remissione del rash si ha una desquamazione simile alla forfora.
I sintomi del morbillo sono i medesimi negli adulti e nei bambini.
Complicazioni dei sintomi del morbillo
La prognosi è in genere benigna e le complicanze sono relativamente rare; si riscontrano più spesso nei bambini con meno di 12 mesi di vita, bambini malnutriti e bambini con un sistema immunitario molto debole. I sintomi del morbillo negli adulti possono dare complicanze se questi sono immunocompromessi.
Le complicanze più comuni sono la diarrea e il vomito, seguite da infezioni batteriche sovrapposte, quali:
- Otite
- Congiuntivite
- Laringite
- Bronchite e/o polmonite.
Il virus del morbillo è neurotropo e per questo motivo in alcuni casi possono esserci complicazioni neurologiche quali: le convulsioni, la meningite e l’encefalite.
In rare occasioni i sintomi del morbillo possono portare a complicazioni con ulcere corneali (che portano a cicatrici corneali) e la porpora trombocitopenica acuta. Rara è la panencefalite sclerosante subacuta, complicanza ad insorgenza tardiva e ad evoluzione fatale.
Diagnosi di morbillo
La diagnosi del morbillo si fa solitamente con l’esame obiettivo, analizzando la sintomatologia (febbre da almeno tre giorni accompagnata da tosse, raffreddore o congiuntivite) con la successiva comparsa del tipico esantema ad evoluzione cranio-caudale.
Rilevando in anamnesi il contatto con soggetti con morbillo e non ultima la presenza nel cavo orale dell’enantema caratteristico (macchie di Köplik).
In alcuni casi, se permanessero dei dubbi, un esame del sangue può confermare la presenza di anticorpi IgM per il morbillo.
Come si cura il morbillo ed i suoi sintomi?
Per la cura del morbillo e dei suoi sintomi non esiste alcun trattamento farmacologico specifico.
È indispensabile il riposo in un ambiente confortevole poco illuminato (questa serve per limitare a livello oculare la sensibilità alla luce), terapia di supporto per alleviare i sintomi che sono particolarmente fastidiosi; una buona idratazione, antipiretici per la febbre e analgesici per i dolori generalizzati.
Gli antibiotici saranno utilizzati per il trattamento delle infezioni batteriche secondarie (polmoniti, otiti, ecc). L’ospedalizzazione è indicata per il trattamento delle complicanze gravi del morbillo.
Morbillo e prevenzione: il vaccino
Per limitare la trasmissione della malattia, bisogna restare a casa isolati fino al termine dell’esantema, che corrisponde in genere all’esaurimento della carica infettiva.
Un modo efficace per prevenire il morbillo è la vaccinazione.
Contro il morbillo esiste da più di cinquant’anni un vaccino preparato con un ceppo vivo attenuato che induce immunità attiva. Ne fu creata una prima versione nel 1963 e una migliorata nel 1968.
Nel 1971 è stata formulata una combinazione che riunisce in un unico prodotto l’immunizzazione contro morbillo, parotite e rosolia: è il cosiddetto vaccino trivalente MPR. In Italia è disponibile dal 1976.
Attraverso il decreto legge approvato il 28/07/2017 la vaccinazione contro il morbillo è divenuta obbligatoria. Sono soggetti all’obbligo tutti i bambini nati dopo il 2001.
Questa può essere effettuata con un’unica iniezione insieme ad altri 3 ceppi (detta quadrivalente MPRV, che comprende i vaccini: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella) e deve essere eseguita durante l’infanzia, con due iniezioni: una a 12-13 mesi circa e un’altra a 5-6 anni. Negli adulti non vaccinati e i bambini al di sotto di un anno di vita, il vaccino non è previsto.
I neonati al di sotto dei 6 mesi di vita nati da madre vaccinata o immune godono di un’immunità di origine materna che li protegge temporaneamente; pertanto, non hanno bisogno di vaccinarsi.
Quelli della stessa età che non hanno una madre vaccinata o immune, sono sprovvisti di protezione e più predisposti a contrarre la malattia. Per questi bambini, qualora ci fosse il rischio di un contagio, potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di eseguire un trattamento con immunoglobuline protettive; stessa raccomandazione è data per le donne in gravidanza.