Una delle classiche argomentazioni di chi non vede di buon occhio le energie verdi è la convinzione che queste siano in qualche modo meno efficaci di quelle tradizionali, come le fonti fossili. In capo a qualche anno potrebbe cadere anche l’ultimo tabù: secondo l’ultimo rapporto di Ernst & Young, il settore dell’eolico offshore europeo potrebbe diventare più conveniente delle fonti fossili nel 2023. Per raggiungere questo obiettivo rivoluzionario, però, sarà necessario tagliare i costi per gli impianti in modo significativo per i prossimi 5 anni, con interventi decisi e razionalizzazione di spese e risorse.
Sempre secondo il rapporto, bisognerà individuare le fasi della filiera eolica dove risparmiare, puntando sulla ricerca e l’innovazione, e pretendere un impegno concreto da parte delle amministrazioni europee. Sarà anche necessario potenziare le reti di distribuzione: una delle sfide più importanti è quella dei sistemi di accumulo, che dovranno essere in grado di gestire i vari flussi anche in momenti di picco. Se saranno raggiunti i traguardi sperati, la capacità installata dell’eolico offshore europeo potrebbe arrivare a 65 GW, e in questo modo fornire il 25% dell’elettricità generata in tutto il Vecchio continente.