Le posate in legno donano alla tavola un tocco di classe e originalità, trattandosi di un materiale poliedrico ed in grado di creare effetti nuovi e diversi tra loro.
Infatti, quelle più chiare sono ideali per una casa in stile Country, mentre quelle in legno scuro si sposano bene ad arredi classici; quelle bianche sono assi indicate nelle case moderne e sbarazzine, soprattutto se arricchite da manici divertenti e colorati , mentre quelle nere fanno un figurone nelle case caratterizzate da atmosfere zen e orientali.
Dunque, le posate di legno sono perfette se pensate di dare un tocco originale da conferire alla vostra mise en place.
Infatti, questo materiale non viene utilizzato soltanto per delle posate di legno monouso. Allo stesso modo, inoltre, non viene impiegato esclusivamente per la realizzazione di spatole, mestoli e palette.
Vediamo insieme quelli tipi di posate di legno si possono trovare in commercio.
Posate in legno monouso
Come abbiamo detto precedentemente, il legno è un materiale che si presta molto per essere adoperato per delle posate in legno monouso. Pure in questo caso però esistono delle differenze, che dipendono in massima parte dal legno impiegato: basti considerare che è possibile trovare una serie di coltelli, cucchiai, forchette e cucchiaini monouso i cui prezzi si attestano in media sui 6 centesimi ad articolo, mentre il prezzo di una forchetta in bambù può arrivare anche a 40 centesimi: tuttavia, la differenza è data non solo dall’essenza impiegata, ma anche dallo spessore dell’oggetto finito.
Posate in legno
Una delle aziende che produce posate di legno è Arte Legno. Si tratta di un’azienda che da due generazioni realizza artigianalmente oggetti unici e particolari, tra cui le suppellettili per la tavola. In particolare essa impiega l’olivo, pianta che già 8000 anni fa veniva coltivata in Medio Oriente; considerata dalla civiltà egizia e minoica come un prodotto di vitale importanza; che i Fenici diffusero su tutte le coste del Mediterraneo, dell’Africa e del Sud Europa. Fu poi coi Greci che l’olivicoltura, che prosperava su tutte le isole dell’Egeo, arrivò alla Sicilia e alla penisole Italica ed Iberica. Ai Romani si deve la diffusione delle coltivazioni in tutti i territori sottomessi, e sempre a loro la costruzione dei primi strumenti per la spremitura e il progressivo perfezionamento delle tecniche di conservazione.
Il legno di questa pianta viene impiegato dall’azienda in questione per realizzare una serie di arnesi per la cucina e la tavola (oliere e saliere, ciotole, portatovaglioli, cavatappi, sottobicchieri, portabottiglie, trita aglio, batticarne, e tanto altro), oltre le immancabili posate in legno, non solo quelle adoperate per la preparazione dei cibi, ma anche quelle per il servizio a tavola.
Non solo olivo (che va selezionato accuratamente per garantire articoli di elevata qualità), dal momento che la tradizione vuole che i cucchiai di legno che vengono adoperati per miscelare le pietanze siano realizzati in faggio o in essenze aromatiche come il ginepro, perché pare che il profumo naturale si trasmetta ai cibi rendendoli più saporiti.
Altra essenza largamente adoperata è il bambù: la rete è una miniera di oggettistica varia per la tavola realizzata con questo tipo di legno, dalle tazze ai vassoi, dal cuocivapore ai sottopentola.
Come assicurarsi l’igiene delle posate in legno
La bellezza del legno, oltre quella estetica, consiste anche nel fatto che, a differenza della plastica, può entrare a contatto con cibi caldi senza temere di corrompersi. Tuttavia, caratterizzandosi anche per l’elevata porosità e l’alto grado di assorbimento, non è possibile provvedere alla pulizia degli utensili da cucina in legno tramite detersivi chimici.
Dunque, le posate in legno dovrebbero essere lavate con acqua tiepida e alcune gocce di detersivo per i piatti ecologico o di sapone di Marsiglia, risciacquate e lasciate asciugare in posizione verticale.
A differenza che per gli strumenti in legno che vengono utilizzati in cucina, che non sono rifiniti con vernici, quelli da esposizione presentano superfici lucide, che possono essere lustrate con olio di semi di lino da applicare con una spugnetta.
Sempre all’insegna della naturalità la pulizia eseguita con una mistura di bicarbonato di sodio e succo di limone, da strofinare sulle superfici, che andranno poi lasciate asciugare alla luce del sole: l’azione disinfettante è garantita, soprattutto se si ricorre ad una spazzolina per rimuovere gli eventuali residui di cibo dalle fessure provocate dalle lame dei coltelli.
Anche l’aceto è un ottimo alleato per la pulizia e disinfezione del legno: sarà sufficiente applicarne alcune gocce, strofinare con una spugna e risciacquare con acqua calda.
E se ci si chiede se si possa o meno lavare le posate in legno in lavastoviglie, la risposta è che sarebbe meglio evitare, dal momento che si rischierebbe che sostanze nocive per la salute, e l’ambiente, si depositino sulla superficie delle stesse. Inoltre, il contatto eccessivamente prolungato con l’acqua potrebbe rovinare il legno.