Incidenza dei cambiamenti climatici sulla coltivazione delle viti


Negli ultimi decenni si sono registrati numerosi cambiamenti climatici che hanno portato ad un incremento di fenomeni meteorologici estremi i quali hanno messo a dura prova le viti presenti sul nostro territorio.

Infatti, le situazioni climatiche estreme stanno mettendo a dura prova la viticoltura. Le conseguenze sulla fisiologia della vite sono molto evidenti e lo dimostrano soprattutto la carenza idrica (negli ultimi 100 anni si è avuta una riduzione della piovosità del 5% con una maggiore concentrazione in alcuni periodi), lo sfasamento delle fasi fenologiche (con l’anticipazione dei tempi di vendemmia, ma soprattutto per i processi di accumulo che avvengono in coincidenza di temperature elevate), gli effetti ossidativi sull’attività fotosintetica, l’alterata sintesi dei composti secondari, come polifenoli ed aromi, i quali si trovano alla base della qualità del vino.

In Italia, i vitigni più danneggiati da questo cambiamento climatico sono soprattutto quelli precoci, che generalmente provengono da ambienti più freddi d’Europa e dalle viticolture atlantiche, ma anche le uve destinate alla produzione di basi spumante. Al contrario, invece, nelle zone meridionali del Paese sono presenti vitigni più tardivi e quindi meno soggetti ai fenomeni di anticipazione fenologica.

Bisogna comunque tenere presente anche la struttura stessa della vite, la quale fa ben sperare e tranquillizza, relativamente, i produttori.
Tecnicamente la vite è una liana che ha evoluto il suo DNA in condizioni estreme addirittura fin dai tempo dell’Eocene (circa 50 milioni di anni fa), anche se le sue origini sono molto più lontane.
Questa pianta è stata in grado di superare i rigori delle glaciazioni del Quaternario ed allo stesso tempo è riuscita a resistere ai lunghi periodi di caldo e siccità delle regioni equatoriali. Tutto questo ha permesso alla vite di accumulare nel suo DNA numerosi geni di resistenza i quali sono attualmente inespressi dal momento che la selezione antropica si è orientata verso caratteri morfologici interessanti per la produzione e la qualità.