Effetti di una dieta vegana e vegetariana in gravidanza: eventuali rischi e come evitarli

La dieta vegana, ma in una certa misura anche quella vegetariana, in gravidanza e in allattamento può costituire un rischio per la crescita e lo sviluppo del feto e del neonato: ecco alcuni consigli per evitare gravi danni al bambino.

Negli ultimi anni la dieta vegana e quella vegetariana hanno guadagnato un crescente interesse nella popolazione per diversi motivi che possono essere etici, sociali, economici e salutistici.
Se pianificata in maniera corretta, questo tipo di dieta può essere un valido aiuto protettivo verso malattie cardiovascolari, cancro e sindrome metabolica.
Infatti, capita spesso che le diete vegane e vegetariane siano inadeguate soprattutto per fattori di tipo economico: le persone hanno accesso ad un numero limitato di prodotti, andando incontro a carenze nutrizionali.

La gravidanza, però, è una situazione particolare dal momento che gli effetti della dieta non si ripercuotono solo sulla salute della madre, ma anche su quella del bambino, diventando fondamentale nel determinarne la salute da adulto.
I maggiori rischi cui possono andare incontro le donne vegane e vegetariane sono soprattutto i deficit di vitamina B12 e di Ferro, i cui fabbisogni aumentano durante la gravidanza. Infatti, la vitamina B12 è sintetizzata in natura soltanto da alcuni particolari tipi di microrganismi e dalle alghe ed è quindi assente in tutti gli altri alimenti di origine vegetale. Questa particolare vitamina si trova soprattutto nelle frattaglie, nel pesce, nei molluschi e nei crostacei, nel tuorlo d’uovo e nel parmigiano.
Una carenza di vitamina B12 porta ad anemia megaloblastica, alterazioni neurologiche (in alcuni casi irreversibili) e gastrointestinali. Sono stati rilevati anche alcuni effetti sul sistema immunitario, in particolare diminuzione nel numero e nella funzionalità dei linfociti.

In gravidanza aumenta anche il fabbisogno di Ferro, sia per necessità del feto sia per lo sviluppo della placenta.
Il deficit di Ferro è molto pericoloso dal momento che l’anemia aumenta il rischio di morte materna del 50%. Questo problema andrebbe affrontato già prima della gravidanza: chi segue questa tipologia di dieta valutare un’eventuale integrazione con il Ferro che deve essere attuata durante la gravidanza.

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