Il solo pensare all’arsenico nell’acqua che beviamo ogni giorno fa venire i brividi, certamente si parla di dosi non pericolose o tossiche ma parliamo comunque dell’arsenico come si può consentire questo? Infatti e finalmente direi la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per la contaminazione dell’acqua da arsenico e fluoro, in particolare nel Lazio. I valori limite previsti dalla direttiva Ue sull’acqua potabile non sono ancora rispettati in 37 zone. Il problema è ancora irrisolto nonostante la concessione di tre deroghe di tre anni ciascuna per rimediare la situazione. Ma è proprio necessario?
Intanto all’Italia, che ha già usufruito del numero massimo di deroghe consentito dalla normativa Ue, Bruxelles aveva chiesto di assicurare che fosse disponibile l’approvvigionamento di acqua salubre destinata al consumo da parte dei neonati e dei bambini fino all’età di tre anni. Le deroghe erano subordinate poi al fatto che l’Italia fornisse agli utenti informazioni adeguate su come ridurre i rischi associati al consumo dell’acqua potabile in questione e in particolare dei rischi associati al consumo di acqua da parte dei bambini. L’Italia era tenuta, inoltre, ad attuare un piano di azioni correttive e a informare la Commissione in merito ai progressi compiuti.