Demolire vuol dire smaltire

Costruire è una delle cose che dà maggiore soddisfazione, vedere il risultato del proprio lavoro sia intellettuale che manuale; si può affermare che l’uomo è “nato” per costruire, difatti la tecnologia che oggi è a disposizione di ingegneri, architetti e costruttori è senza precedenti, con risultati inimmaginabili solo qualche decennio fa. 

Tuttavia la situazione risulta essere ben diversa quando si parla di demolizione. Probabilmente demolire o distruggere un edificio obsoleto, brutto o pericoloso dà soddisfazione, sicurezza e tranquillità; contribuendo anche a rendere più armonico l’ambiente che circonda il sito, ma sicuramente fa sorgere una domanda importante: come smaltire tutti questi rifiuti edili?  

Cosa non fare e cosa sapere 

Pensare che i calcinacci o gli scarti edili non siano rifiuti è il primo passo da non fare. Purtroppo non è cosa rara vedere macerie o scarti edili abbandonati abusivamente in aree isolate o cassonetti pubblici. Questo atteggiamento non solamente deturpa l’ambiente ma ne causa un inquinamento. 

Gli scarti edili sono rifiuti speciali e non comuni rifiuti urbani. Pertanto il legislatore stabilisce come trattare calcinacci di laterizi, cemento e materiali inerti di altro tipo. È necessario ricordare che lo smaltimento scorretto dei rifiuti edili è un reato punibile penalmente e che, nella migliore delle ipotesi, può comportare delle sanzioni molto esose. 

Come smaltire i calcinacci e rifiuti edili

I calcinacci e le macerie risultanti da un’opera edile non possono essere riutilizzati in loco ma devono essere smaltiti come rifiuti. È necessaria la consegna in discarica o in impianto di trasformazione idoneo.

Alcuni comuni italiani, agevolano il cittadino dando la possibilità, per minime quantità, smaltire i calcinacci presso le isole ecologiche pubbliche; dove verranno comunque classificati e differenziati secondo il tipo di rifiuto edile.

Il trasporto in discarica o in altro sito di trasformazione dovrà essere sempre dislocato utilizzando mezzi appropriati unitamente a specifica documentazione di accompagnamento. Normalmente sarà necessario allegare al trasporto un formulario (FIR – Formulario Identificazione Rifiuti) che indichi: 

  • da quale lavorazione risultano gli scarti
  • la tipologia e la quantità dei rifiuti
  • l’impianto di destinazione
  • luogo di partenza, tragitto e luogo d’arrivo

Per effettuare l’intero iter legislativo è imperativo affidarsi ad aziende specializzate per lo smaltimento dei calcinacci, autorizzate a svolgere questo tipo di interventi. È responsabilità di chi svolge i lavori occuparsi dello smaltimento dei calcinacci e macerie, essendo colui che a rigor di logica – e legalmente – ha materialmente prodotto i rifiuti edili. 

A tal proposito è sempre più diffusa la politica di riduzione dei rifiuti edili, sia per una questione di costi sia per una questione ambientale.

Approccio alla riduzione dei rifiuti edili

La logica migliore per ridurre i rifiuti è l’attenzione e il miglior sfruttamento dei materiali impiegati evitando inutili sprechi. 

Un buon metodo, in linea con il precedente, è il riciclo, ovvero il riutilizzo dei materiali che possono recuperare completamente la loro funzione grazie a processi tecnologici.

Un altro metodo è la demolizione selettiva, la quale prevede tecniche che permettono di selezionare e separare i materiali di risulta così da veicolare quelli riutilizzabili agli opportuni impianti di trattamento, riciclandoli.

Simile a questa vi è la demolizione controllata, dove la selezione dei differenti materiali avviene in una fase successiva alla demolizione stessa, separando materiali di diversa consistenza per il loro riutilizzo.

Demolire significa smaltire, ma la demolizione permette la costruzione.

 

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