Giunge dalla rivista Lancet Oncology la notizia della conferma del nesso tra i tumori polmonari e il forte inquinamento atmosferico.
In uno studio effettuato in collaborazione con diverse enti europee tra cui l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, si è potuto constatare che su trecentomila persone studiate con problemi ai polmoni in tutta Europa, più dei tre quarti erano soggetti a costanti inalazioni di polveri sottili, generate dalle industrie locali.
Studiando in particolare l’inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche presenti nell’aria, il particolato Pm 10 e Pm 2,5), i risultati portano a tale dimostrazione: per ogni incremento di 10 microgrammi di polveri sottili per metro cubo presenti nell’aria il rischio di tumore al polmone aumenta di circa il 22%.
Un dato allarmante che conferma i timori di molti che additavano le industrie come causa primaria di tumori.
Le normative presenti tutt’oggi nella Comunità Europea, dal 2010, stabiliscono che il particolato presente nell’aria deve mantenersi al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo per i Pm 10 e al di sotto dei 20 microgrammi per i Pm 2,5, presto si dovrà porre rimedio e stabilire un limite alle industrie per la produzione di queste sostanze tossiche.