Alcuni ricercatori della Lancaster University avrebbero studiato un modo per riuscire ad accumulare energia impilando blocchi di calcestruzzo. Questo potrebbe aiutare a contribuire a risolvere uno degli ostacoli più grandi per soddisfare le esigenze energetiche del mondo con le rinnovabili.
L’idea nasce dal fatto che le masse di calcestruzzo che servono come basamento delle case potrebbero immagazzinare energia ed essere usate per alimentare le case stesse quando la domanda massima è alta.
Infatti, uno dei principali ostacoli per l’utilizzo delle energie rinnovabili su vasta scala riguarda proprio lo stoccaggio di energia. Nonostante ci sia una vasta gamma di innovazioni che fanno riferimento alla produzione di energia attraverso l’energia solare ed eolica, l’immagazzinamento di sufficienti riserve di energia per un uso successivo è una questione ancora complessa. Una soluzione potrebbe esser stata trovata con questa nuova ricerca che prevede che i blocchi di cemento svolgano una funzione simile ad un condensatore.
Lo sviluppatore di questo nuovo calcestruzzo è Mohamed Saafi (Professor and Chair in Structural Integrity and Materials) il quale ha dichiarato: “L’idea è di immagazzinare elettricità nella struttura stessa e rilasciarla nei momenti di massima domanda. Abbiamo molti edifici. Se potessi convertirli in batterie, risolverebbe un bel po’ i nostri problemi energetici.”
Saafi, insieme al suo team di colleghi, ha capito che le particelle di ioni caricate possono fluire attraverso il cemento e che il calcestruzzo intrappola le riserve di energia su un lato, comportandosi in maniera simile ad una batteria.
Ecco che quindi è stato ipotizzato che il calcestruzzo potrebbe immagazzinare l’energia in eccesso per lunghi periodi di tempo in modo tale che, al momento in cui la richiesta di energia risulta elevata, potrebbe fornirla ad una casa o edificio. Tecnicamente il calcestruzzo funzionerebbe come un condensatore, non come una batteria.