La Circolazione atlantica rallenta: in arrivo 20 anni di caldo record

I prossimi 20 anni potrebbero essere ancora più caldi a causa della Circolazione Atlantica meridionale. Quest’ultima trasporta l’acqua calda verso Nord e quella fredda verso Sud. Secondo gli scienziati questo meccanismo sta rallentando e ciò potrebbe dare luogo a un forte aumento delle temperature nel corso dei prossimi due decenni. 

Spieghiamo meglio. Il clima terrestre è governato da un sistema chiamato AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation), sostanzialmente un insieme di correnti che conducono le acque calde dal Golfo del Messico fin verso la Groenlandia, l’Islanda e il mar di Norvegia.A queste latitudini l’acqua del mare si raffredda, scende in profondità e la corrente riporta le masse fredde verso i tropici, dove poi si riscalda nuovamente. Ebbene questo sistema ciclico e infallibile sta subendo un fragoroso tracollo.

La velocità della corrente determina quindi la quantità di calore superficiale che viene trasferita nell’oceano più profondo. Se la corrente rallenta, allora immagazzinerà meno calore, e la Terra probabilmente vedrà aumentare la temperatura dell’aria più rapidamente. Ed è quello che sta accandendo e accadrà nei prossimi anni. Il nuovo studio sostiene infatti che questa corrente sta passando dalla sua fase veloce alla sua fase più lenta.

In qualche modo il sistema sta perdendo la sua stabilità, o ancora meglio sta rallentando in maniera vistosa il suo ritmo, risultando indebolitp del 20% negli ultimi 150 anni. La causa di ciò è imputabile in parte a cause naturali, e in parte al riscaldamento globale e dunque anche all’uomo e alla sua noncuranza nel trattare l’ambiente in cui vive. Tale modificazione porterebbe effetti diretti sul clima terrestre.

Per osservarne caratteristiche e velocità, i ricercatori hanno utilizzato immagini satellitari e dati provenienti dal progetto internazionale Argo, che si avvale di boe galleggianti che raccolgono dati su temperatura e salinità. E’ emerso che questo sistema di correnti sta passando dalla sua fase veloce a quella più lenta e questo ha implicazioni sul riscaldamento globale. Quando è nella fase più veloce, infatti, l’Amoc rimuove maggiori quantità di CO2 dall’atmosfera e le accumula in profondità, intrappolandole per periodi lunghissimi, di almeno mille anni

L’Europa occidentale potrebbe dunque essere soggetta a frequenti e intense ondate di calore durante il periodo estivo, ma anche a inverni rigidi in maniera estrema. Ben altre sarebbero però le ripercussioni se invece la corrente dovesse fermarsi completamente: in quel caso, l’emisfero settentrionale potrebbe addirittura vivere una vera e propria era glaciale.

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